Il 1° maggio 2020 si avvicina ma quest’anno il tradizionale appuntamento con la Festa di Sant’Efisio avrà un sapore diverso, un po’ amaro, legato a una pandemia che ha interessato il territorio Nazionale e Internazionale.
Il simulacro del martire guerriero, festeggiato tradizionalmente il 1° maggio per la liberazione dalla peste del 1657, uscirà dalla chiesetta del quartiere di Stampace due giorni dopo, il 3 maggio. Sarà la prima volta, in 364 anni, che la festa non seguirà la tradizione: neanche la Seconda Guerra Mondiale aveva fermato questa manifestazione di devozione, ma la pandemia ha colpito più duramente.
Il 1° maggio 2020 ad occuparsi della vestizione dell’Alter Nos sarà il Sindaco di Cagliari in rappresentanza di tutta la città e lo farà in forma strettamente privata. Le funzioni religiose cominceranno con la celebrazione di una messa nella Chiesa di Stampace, alla sola presenza degli officianti, del rappresentante dell'Arciconfraternita e del rappresentante della Municipalità di Cagliari.
Per fare festa bisognerà attendere la fine dell’emergenza sanitaria. Su proposta di Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo della Diocesi di Cagliari, è stato deciso che saranno programmate altre celebrazioni con un solenne pellegrinaggio e processioni e momenti liturgici organizzati in tutti i Comuni e nelle località tradizionali tappe del viaggio di Sant'Efisio.
Il tutto salvo diversa comunicazione. Intanto non ci resta che innalzare lodi a Sant’Efisio, al quale nell’epidemia di peste del Seicento i consiglieri cagliaritani legarono la città al Voto perpetuo di celebrarlo annualmente per ringraziarlo della salute ritrovata. Un ‘miracolo’ che speriamo possa ripetersi nuovamente.
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