Un Ballero in frac e cilindro

I Conti Ballero e Sant'Efisio è un connubio che va avanti da quasi due secoli. Vivo ancora oggi: nel 2008 contribuirono al restauro del "cocchio di campagna". Nel 2012 uno dei discendenti, Roberto, è stato l'Alter Nos.

Il legame è straordinario, forte ed intenso: la Festa di Sant'Efisio e la famiglia dei Conti Ballero hanno intrecciato un "rapporto" che va al di là di qualsiasi immaginazione. E proprio loro partecipano, come si dice, anima e corpo alle celebrazioni di maggio, celebrazioni che hanno avuto anche delle punte eccezionali. E ci si riferisce al 2012 quando un componente della famiglia, Roberto, ha vestito i panni dell'Alter Nos, cavalcando in frac e cilindro, interpretando la figura del maggiorente, di quello che portava la sottomissione del potere politico, del Viceré prima e di Sindaco. Una cavalcata entusiasmante sino ai luoghi dove Sant'Efisio conobbe il martirio.

Ma la famiglia Ballero ebbe un ruolo importante, nel 2008, anche per il restauro del Cocchio di campagna, che trasporta il simulacro del Santo verso Pula. Il carro si era rovinato solo per l'usura del tempo, l'umidità e gli sbalzi di temperatura, dato che percorre solo sessanta chilometri all'anno: venne costituito un Comitato che dette il via ad una raccolta fondi, d'accordo coi confratelli e sotto la ovvia supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali della Sardegna. Ora è tornato alla sua antica e spartana bellezza, degno di trasportare il Santo di Cagliari e dell'intera Sardegna.


Nella foto: la spiaggia di Nora e la chiesa di Sant'Efisio di Pula (Costa Sud-Ovest Sardegna).

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