Stampace, un quartiere come una cittadina

Segni di un importante passato ma soprattutto la presenza della statua di Sant'Efisio nel quartiere di Cagliari.

Sembra oggi incredibile parlare di Stampace come un centro abitato, con una sua storia, importante ed indipendente. Adesso, nel Terzo Millennio, viene visto quasi esclusivamente come uno dei quattro quartieri storici della città di Cagliari. Ma anche di avere l'onore di ospitare la "casa" di Sant'Efisio e della sua statua. Anche per la scelta del nome, Stampace, si vede come vi sia stata una intromissione della storia: forse si chiamava così in ricordo dell'omonimo quartiere di Pisa, che l'aveva conquistata, o chissà per che altro ancora.

Adesso gli storici sembra si siano messi d'accordo sul nome attribuendolo alla contrazione di un vocabolo catalano, "Escampaig", che era il nome del centro abitato al tempo dell'invasione spagnola.

Una quindicina di chiese, tuttora funzionanti dimostrano proprio la vita autonoma ed intensa di Stampace. Manco a dirlo, quella più importante, pur non essendo la Parrocchiale, è la chiesa di Sant'Efisio, in stile barocchetto, al quale c'è chi aggiunge "piemontese", piccola ma molto frequentata e venerata, proprio perché lì, viene depositata la statua simulacro del Santo, quella che viene portata nella processione del Primo Maggio. Davanti al simulacro si alternano centinaia di fedeli, che vengono da ogni parte della Sardegna, a testimoniare un culto che non sembra avere eguali e nemmeno cedimenti a causa del tempo.

La chiesa era sorta, secondo la tradizione popolare sul luogo dove il Santo venne imprigionato, prima di essere istradato ad una trentina di chilometri ad ovest, a Nora, per essere decapitato: e la distanza tra i due luoghi di culto è l'esatto percorso della processione dello Scioglimento del voto.

Stampace manifesta anche importanti segni dell'era romana, come templi ed anche il Foro, le terme, un anfiteatro. La sua protezione verso i pirati saraceni gliela dettero i pisani, che costruirono possenti mura, rimaste erette per secoli, abbattute solo dall'espansione del quartiere che erano diventato un vero ostacolo. Quasi una testimonianza delle mura è la torre di san Michele, l'unico spezzone delle fortificazioni toscane, ormai solo un ricordo da libri di storia.

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