La Processione e i suoi valori

La Festa di Sant'Efisio 2017, la 361esima edizione, è stata fortemente sentita. Tra "esplosioni" di fede e spiritualità.

È stata una Processione 2017 con una connotazione religiosa che non si vedeva da tempo: il mix che ha fatto grande un evento così particolare come quello che si svolge in Sardegna all'inizio del mese di maggio rimane comunque sempre orientato verso l'aspetto religioso, che sembra avere il sopravvento verso gli altri, più "terreni", per così dire, come il turismo e il folklore. Le tante cerimonie, alcune nel cuore della notte, hanno interessato i fedeli cattolici, che hanno riconfermato in questa occasione i propri valori, non intaccati dalla giusta spinta turistica. Come dire che tolto qualche momento, soprattutto cagliaritano, dove la gente si è assiepata numerosa nelle vie del centro, i fedeli si sono riappropriati subito del "loro" santo, quel sant'Efisio al quale riconoscono almeno due grandi miracoli che hanno permesso alla Sardegna di sopravvivere.

Le cerimonie di Pula, di Villa D'Orri, di Sarroch, sono state davvero un esempio di intimismo religioso, come a dimostrare che il Santo fa parte davvero del cuore della gente di Sardegna, almeno della maggioranza. Tutti sono contenti che ci si batta per una visibilità nell'elenco delle opere immateriali dell'uomo, redatta dall'UNESCO, ma i fedeli sperano che questo sia un momento di crescita della fede e della testimonianza e non un allontanarsi da quelli che sono i veri valori della processione dello scioglimento del voto del Santo, che si tiene da 361 anni e che solo in una occasione, nel 1917, in piena Grande Guerra, non è stato "celebrato".

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