Sant'Efisio è tornato. Anche nel 2017

Tutto si è svolto alla perfezione durante la Festa di Sant'Efisio 2017, tra rigorose rappresentazioni dei riti secolari e nuove testimonianze di fede.

Tutto è terminato con la celebrazione della messa in latino nella chiesetta di Stampace, a Cagliari, al ritorno dell'edizione 2017 del Pellegrinaggio più lungo dell'intero bacino del Mediterraneo. Prima il rito nella lingua originaria di sant'Efisio, allora, e poi la declamazione del "goccius", la poesia, lunga e articolata, per la esaltazione delle doti del Santo, che la tradizione pone come il difensore contro i nemici e le malattie. Ed è così da 361 anni, anche quelli che erano attraversati dalle guerre, dalle difficoltà e dalle incertezze. Ma anche qualche manifestazione estemporanea come quella dell'arrivo di nuotatori che hanno attraversato un tratto di mare davanti a Cagliari, per portare una corona al simulacro del Santo, cose che fanno parte del folclore e della passione della gente di Sardegna.

Un'altra edizione, è andata in archivio allora: e non si può certo tracciare un bilancio come per qualsiasi altra formazione sportiva. Non c'è stata una "vittoria" od una "sconfitta", non c'è stata una "bella" edizione o una "brutta". E la processione di Sant'Efisio, che tocca i sensi, i sentimenti degli isolani nel profondo del cuore, è la processione, è lo scioglimento del voto nei riguardi di quello che è dimostrato, lo dice la leggenda, essere stato il difensore ultimo.

E comunque sia quest'anno tutto è andato benissimo a cominciare dal tempo, dalla gente, dall'intero cerimoniale che durando quattro giorni poteva anche appalesare qualche incongruenza. Così non è stato e il Simulacro del Santo è tornato alla sua cappellina nella chiesa cagliaritana che porta il suo nome.

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