La Festa di Sant’Efisio 2023 si è conclusa a Stampace in un’atmosfera di magica emozione

Al grido di “atrus annus mellus!” tra l’emozione dei fedeli Si è conclusa il 4 maggio 2023 la Festa di Sant’Efisio, nella Chiesa di Stampace, a Cagliari, avvolta da una gioiosa stanchezza e mistica atmosfera, con la nostalgia che si fa già sentire nell’attesa per la Processione per lo scioglimento del Voto a Sant’Efisio del prossimo anno.

La Festa di Sant’Efisio 2023 si è conclusa a Stampace in un’atmosfera di magica emozione

E’ tornata nella “sua” Chiesa di Stampace, a Cagliari, deposta davanti all’altare con gli abiti della festa e anche la statua di Sant’Efisio sembra stanca ed affaticata ma felice, come coloro che l’hanno trasportata ed assolto al voto fatto al Santo l’11 luglio 1652, quando liberò dalla Peste i loro antenati. Il 4 maggio si è assistito così al “secondo tempo” della magica atmosfera alimentata dalla “Processione per lo Scioglimento del Voto” e che ha come “interprete principale” proprio il Simulacro di Sant’Efisio, che si sa, veglia dall’alto sui suoi fedeli, non solo sulle città e paesi lungo i 65 chilometri, da Cagliari a Nora, attraverso i quali si snoda, ma su tutta la Sardegna. Sebbene al rientro sembrasse svanita l’elettricità presente all’avvio della Processione, forse per la nostalgia e la consapevolezza che la festa si stesse avviando al termine e sarebbero venuti meno per un altro anno i tanti costumi, la Ramadura o infiorata che aveva fatto divenire un tappeto odoroso e coloratissimo le vie di Cagliari, le fanfare e le tracas. Il ritorno è stato come sempre, sommesso ed intimistico, seguito da chi aveva portato a termine la lunghissima Processione, la più lunga d’Italia, e da chi aspettava a Stampace, davanti alla piccola Chiesa intitolata al Santo. La Processione rientra così tra canti, lumi ed emozione, avvolta in un’atmosfera mistica e dolce. La gente presente, nella sua compostezza non ha potuto fare a meno di applaudire e di urlare al grido augurante “atrus annus mellus!”, insomma, un arrivederci anche al prossimo anno. Va in archivio così anche la 367^ processione, svoltasi in maniera ordinata senza alcuna difficoltà, al di là di una gioiosa e appagante stanchezza. Serpeggiava la gratitudine di aver avuto la possibilità di partecipare ma anche quella di essere riusciti in una impresa che ha messo a dura prova la resistenza fisica di ognuno. E se la Statua, che rimarrà nella piccola Chiesa per quasi un anno, è stata riposta, non sarà così per la fede e la devozione che accompagna il culto del grande Santo Protettore, compatrono di Cagliari, che ha salvato per due volte la città da disgrazie inenarrabili, come raccontano i suoi estimatori. Verrà nominato, verrà interpellato, pregato, invocato per eventuali grazie dal popolo, che lo ha visto suo protettore e la sua cappella sarà sempre meta di pellegrini oranti. Non è facile vedere in Europa tanta devozione, che non è solo cieca adorazione, ma partecipazione con uno di “famiglia” alle vicende della propria casa, dei propri figli, dei genitori: è Sant’Efisio.

Commenta l'articolo (0)

Per commentare l'articolo devi effettuare l'accesso