Eccolo l'Orto Botanico dell'Università di Cagliari, pronto a tagliare un traguardo impensabile: un secolo e mezzo, 150 anni. E l'ha tagliato in "piena forma", verrebbe da dire, in quanto si allarga, diventa sempre più inclusivo e di riferimento per la città e l'Università. Era stato Patrizio Gennari, patriota e scienziato, a posare la prima pietra per motivi di studio per farlo diventare subito dopo anche un polmone verde, davvero, per l'Università di sicuro ma anche per l'intera città. Per un festeggiamento così importante sono previsti convegni, incontri, ricorrenze, studi e anche due giorni d'apertura gratuita, il 19 e 20 novembre 2016, anche se il prezzo del biglietto è davvero irrisorio. E gli auguri gli sono arrivati da tutta Italia, perché a Cagliari si sono riunite le rappresentanze degli Orti Botanici e dei Giardini Storici Italiani, perché insieme, hanno stabilito una sorta di percorso per mettere in sinergia esperienze e obiettivi, che sono sempre più importanti. È stato scelto un nome più sofisticato per l'Orto Botanico di Cagliari, insomma, ora viene chiamato "Hortus Botanicus Karalitanus" e per gli "amici" HBK, perché anche per la struttura cagliaritana è il momento del grande lancio, del diventare il perno della botanica quella che si sta proiettando verso la tecnologia del Millennio, verso orizzonti che nessuno sa ancora: e una bella sigla può anche aiutare.

E così bene studiare le "leguminose", forza dell'alimentazione del Mediterraneo, bene la istituzione dell'"Orto Piccante" per conoscere a fondo le specie di peperoncino presenti nella struttura. Ma l'Orto Botanico di Cagliari, pardon, l'HBK, sta e deve sempre più, mettere in rete, in condivisione, i suoi studi, le sue certezze, i ritrovati e anche le scoperte perché solo aprendosi al mondo può camminare nella strada dei prossimi anni. HBK? C'è da dubitare che a Cagliari possa prendere piede questo nome: per gli abitanti sarà sempre l'Orto Botanico.