Is Goccius: giaculatorie in onore di Sant'Efisio

La Festa e Processione di Sant'Efisio ha tantissime tradizioni, usi e costumi. Una di queste sono "Is Goccius" in onore del Santo: brevi preghiere, delle lodi, in suo onore.

Gli autori sono, generalmente, incerti ma la presa sulla popolazione, sui fedeli di sant'Efisio, è molto grande: sono "Is Goccius", una sorta di giaculatorie in versi, che vengono recitate durante le funzioni religiose o anche durante le novene e gremitissime processioni. Vere e proprie agiografie, esaltano i meriti del Santo, a volte anche al di là della umana comprensione, e vengono ripetuti ossessivamente.

Ufficialmente la parola "Goccius" è derivata dal castigliano, che a sua volta prendeva spunto dal latino, "gaudium", una conclusione con una sua logica perché il senso principale è quello delle lodi dei santi. Altri studiosi più semplicemente, hanno individuato l'origine dal catalano "goigs".

Qualche titolo, allora: "Novenario del glorioso e inclito martir San Efisio, de nacion griega martirisado en esta ciudad de caller y degollado en la ciudad antigua de Nora do de hoy efta poblacion de pula", un goccius editato nel 1758, con un titolo che racconta praticamente tutta la storia del Santo. Oppure l'"Orazione sacra in lode dell'invitto martire Sant'Efisio", recitata a Cagliari nel 1834 dal teologo Carlo Luigi Natali.

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