Una statua ed il suo scultore: Giuseppe Antonio Lonis

Giovanni Lonis è l'artista che ha realizzato la terza e ultima statua di Sant'Efisio, la quale il Giovedì Santo effettua il "Giro delle Sette Chiese". Oltre a rimanere a Cagliari e fare da "vice" durante la Processione della Festa di Sant'Efisio.

Essere chiamato a realizzare una delle statue di Sant'Efisio significa avere la "patente" di artista a tutto tondo, come lo è stato Giuseppe Antonio Lonis, nato a Senorbì nel 1720 e deceduto a Cagliari agli inizi dell'Ottocento: la sua opera lignea più conosciuta, che raffigura il Santo, è conservata nella chiesa dell'Arciconfraternita del Gonfalone. La statua ha una sua funzione importante soprattutto il Giovedì Santo ed il Lunedì di Pasqua, giorni in cui viene portata in processione. Con una qualche irriverenza, si potrebbe dire che è la statua "vicaria" di quella che partecipa allo Scioglimento del Voto. Come sia, l'opera del Lonis, vestita a lutto, il Giovedì santo, appunto, viene portata dai membri della Arciconfraternita a fare il "Giro delle sette chiese", a partecipare a tutti l'imminente morte del Signore. Il giorno dopo Pasqua, il Lunedì dell'Angelo esce ancora dalla "sua" chiesa per andare sino alla Cattedrale, quasi a prendere forza per la prova più importante che dovrà affrontare: quando nel maggio la processione si avvia verso Nora e ne farà ritorno dopo quattro giorni, ecco che in quel periodo la statua del Lonis diventa il Simulacro per chi rimane in città e voglia dedicare le proprie preghiere al Santo dell'Isola.

Tutto questo cerimoniale Giuseppe Antonio Lonis lo conosceva bene quando la realizzò in maniera esemplare nello stile dell'epoca, nello stile dell'artista. Lonis aveva respirato "arte" appena nato, dato che era venuto alla luce in una famiglia di scultori di buona fama. E nella bottega del padre ed in quella dello zio, crebbe, si formò, diventando famoso soprattutto per le sue rappresentazioni sacre, lavorando in prevalenza con parrocchie, vescovi e monasteri, gli unici che a quel tempo avevano la disponibilità di ingaggiare un artista. Una sua permanenza a Napoli lo fortificò nella sua formazione barocca, che espresse completamente per l'intero suo percorso artistico mentre il suo carattere bizzarro lo fece diventare noto come e forse anche più delle sue opere: Lonis era un valente spadaccino e conscio della sua abilità, non disdegnava duelli, anche cruenti, soprattutto verso chi non portava, secondo lui, il dovuto rispetto all'Isola.


Nella foto: la statua di Sant'Efisio realizzata da Giuseppe Antonio Lonis. Da blogosocial.com.

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