Sant'Efisio e il suo "gemello"

Si tratta di San Potito, venerato anche lui a Nora (Pula, Cagliari, Costa Sud-Ovest Sardegna).

La fede, eccola la molla che ha spinto i sardi a far diventare sant'Efisio Martire il "loro" Santo; una fede profonda, che ha saltato a piè pari qualsiasi ostacolo frapposto dalla ragione. Alcune vicende legate al Santo, sono davvero incomprensibili, strane o forse soltanto orientate da un superiore disegno. Come la supremazia di sant'Efisio su san Potito, che sembravano avere avuto una vita quasi "gemellare". San Potito viene anch'esso venerato a Nora e ha una vita per così dire parallela, con sant'Efisio, soprattutto le leggende in quanto si dice che san Potito sia stato martirizzato nel Sannio, trasportato a Cagliari dagli angeli e poi sepolto vicino a sant'Efisio. Di sicuro c'è che il suo corpo sia stato traslato a Pisa dagli invasori toscani.

Come sia, anche san Potito era di origine orientale, di Sofia, la capitale odierna della Bulgaria, ma ha avuto meno presa sulla popolazione rispetto al santo di Sardegna, sant'Efisio. Perché? Il culto di quest'ultimo ebbe nel 1793 una grande ripresa, in occasione della difesa vittoriosa di Cagliari sui Francesi occupanti, vittoria che venne attribuita a sant'Efisio, che influenzò, lo dice la leggenda e la fede, il tempo meteorologico così da scompaginare gli invasori. Da lì partì la convinzione che sant'Efisio fosse il santo "guerriero", e che difendesse i militari che si fossero messi sotto la sua tutela. Della storia dei santi Efisio e Potito esiste una allegoria, bellissima, in affresco, al Camposanto di Pisa per opera di Spinello l'Aretino.


Nella foto: veduta della facciata della chiesa di sant'Efisio di Nora (Pula, Cagliari, Costa Sud-Ovest Sardegna).

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