Sant'Efisio e la Peste Barocca

Sant'Efisio è molto amato non solo a Cagliari ma in tutta la Sardegna. Perché aiutò a debellare la micidiale peste seicentesca, la "Peste Barocca".

Non sorprende che Sant'Efisio sia stato indicato come il protettore della Sardegna, il salvatore dalla Peste. La malattia del 1652 è stata così devastante, così veloce, da lasciare tutti interdetti. E siccome le invocazioni al Santo, che si era immolato una decina di secoli prima proprio per la salvezza di quelle genti, hanno dato l'idea, per chi ha fede, la certezza di un intervento divino, ecco che è stato avviato agli onori degli altari in modo travolgente.

La "morte nera" in quel tempo era arrivata ad Alghero, almeno secondo alcune delle fonti bibliografiche, la prima città a rilevarla. Nella "Piccola Barcelloneta" la quasi totalità della popolazione morì e le abitazioni distrutte per paura dei contagi: a trasportarla erano i ratti, che erano ospiti fissi delle navi dei marinai catalani che arrivavano in porto. Questa propensione per il commercio alimentò sempre più il terribile contagio, rapidamente senza lasciare, ma nessuno conosceva l'origine del male, tempo a nessuna misura preventiva, quale che sia stata.

La grandissima epidemia è stata così determinante nello sviluppo, o il mancato sviluppo, da avere anche l'"onore" di un nome, la "Peste Barocca" è stata chiamata, quella di Filippo IV.

La medicina era ai primordi, e non sortì alcun effetto visibile. E così gli abitanti cercarono aiuto nella fede, in Sant'Efisio, che nella notte dei tempi aveva fatto molto per i Sardi. E bastò una invocazione, un voto solenne, perché, almeno a Cagliari, la peste perse virulenza, si attenuò. E poi scomparve.

La Città, ma è cosa nota, credette nel miracolo al punto da promettere al Santo un pellegrinaggio ogni anno, un pellegrinaggio complicato, lungo, fatto apposta per espiare, che arrivava laddove il prefetto romano, nato a Gerusalemme, era stato ucciso dalla furia anticristiana di Diocleziano. Lo scioglimento del voto è così preso in considerazione ancora oggi, che il Comune delibera formalmente il Pellegrinaggio ogni anno ed il sindaco di Cagliari, o suo delegato, partecipa in prima persona ad ogni passo del pellegrinaggio, insieme alle gente che dopo quasi quattro secoli si avventure per le strade della Sardegna a salmodiare il proprio Santo.

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