I preparativi della statua di Sant'Efisio

La cerimonia per la partenza del Simulacro del Santo da Stampace osserva regole ben precise nella vestizione, ornamento e benedizione.

Nella Festa e Processione di Sant'Efisio, nel Sud-Ovest della Sardegna e da Cagliari a Nora e ritorno, tutto diventa rituale, come s'è detto più volte, un po' per tradizione e molto per fede e così ogni giorno ha la sua funzione, la sua rappresentazione, a cominciare dal ventinove aprile, alle diciotto, quando si dà il via al "Rito della Vestizione" del simulacro del Santo. Almeno due consorelle si avvicinano per far indossare alla statua i "panni della festa", per festeggiarlo, e se non fosse quasi blasfemo, farlo diventare bello: corpetto, trine, giubbetto, mantello, tutto lavato, tutto stirato, tutto profumato.

Il giorno dopo, alle dieci, inizia l'ornamento della statua con gli ex voto, splendenti, che ricordano le grazie che il Santo ha dispensato ai suoi fedeli: collane, catenine, tutte d'oro lucente. Due ore più tardi, a mezzogiorno del trenta aprile, la cerimonia diventa sempre più stringente, perché si sta preparando il viaggio e così il Simulacro viene intronizzato nel Cocchio di città. Ora è pronto per essere ancora benedetto e fare conoscenza con tutti coloro che lo accompagneranno lungo la strada, quei quaranta chilometri, sino a Pula, a cominciare dalla "sua" Milizia.

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