Sant'Efisio: festa della Sardegna

Si moltiplicano le iniziative per corroborare il dossier a sostegno dell'iscrizione della Festa di Sant'Efisio di Cagliari nell'elenco UNESCO.

L'obiettivo è quello di mantenere la tradizione, il corollario di gesti e simboli, che racchiudono la Festa di Sant'Efisio e la devozione per il Santo. Per questo il Comune di Cagliari, in primis, ha promosso, nell'arco dell’intero anno, incontri con le comunità interessate alla rievocazione, sollecitando testimonianze orali, perché nulla vada perduto di una tradizione, che, a dispetto della modernità, spesso invadente, è davvero il frutto della spiritualità e del folclore sardo.

Si ricordano i primi incontri, svoltisi a Cagliari e a Sarroch, insieme a quelli di Pula e Villa San Pietro. Poi c’è stato quello di Casa Spadaccino a Su Loi, dove i fedeli di Capoterra hanno portato i loro ricordi, intensi e pieni di partecipazione per la festa, carichi, come si dice in Comune "Di suggestioni sul tema del turismo sostenibile e del paesaggio spirituale".

Da loro, dalle testimonianze, e dalla fede, partono le iniziative per il riconoscimento nel Patrimonio immateriale dell’Unesco della Processione di Sant'Efisio e del rito dello Scioglimento del Voto: certo la creazione di un flusso turistico verso la città e la "sua" festa, certo, un riconoscimento internazionale è davvero bene accetto e forse per qualcuno anche l'unico obiettivo. Ma sembra avere sempre più piede, inaspettatamente, la voglia di mantenere la tradizione per il popolo di Cagliari, per quello sardo, semplicemente, tralasciando, in gran parte, gli aspetti economici e turistici.

D'altra parte l'assoggettarsi alle regole ferree della processione, al massacrante "servizio" in onore di sant’Efisio, può essere spinto solo dalla voglia di partecipare all'"Evento" per eccellenza, al di là di qualsiasi altra considerazione. Un po' come i passionari della Settimana Santa di Siviglia, dove si vede la partecipazione, fede e liberazione personale. Gli incontri per ricordare, per scrivere i ricordi, continueranno attraverso tutte le comunità interessate, arrivando ai gruppi, a quelli territoriali, per valutare anche gli aspetti più intimi di una festa, che è soprattutto di Sardegna, e poi del mondo intero.

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