La Festa di Sant'Efisio e l'UNESCO: 'caccia' al patrocinio!

Il primo passo è stato fatto: la Festa di Sant'Efisio ha avuto l'onore di far parte ufficialmente dell'elenco italiano dei Patrimoni immateriali dell'umanità, quelli che verranno sottoposti all'UNESCO, perché vengano tutelati e preservati per sempre. La stessa UNESCO aveva espresso il proprio parere favorevole preventivo.

Il primo passo è stato fatto: la Festa di Sant'Efisio ha avuto l'onore di far parte ufficialmente dell'elenco italiano dei Patrimoni immateriali dell'umanità, quelli che verranno sottoposti all'UNESCO, perché vengano tutelati e preservati per sempre. La stessa UNESCO aveva espresso il proprio parere favorevole preventivo.

Cosa accadrà adesso? In Comune, nell'ufficio dell'assessore al Turismo, sono molto chiari: «Da quella lista vengono «pescati» i nominativi da sottoporre alla commissione parigina dell'UNESCO, che poi rilascia il «bollino» di Patrimonio Immateriale dell’Umanità». Un riconoscimento che aprirebbe porte impensate alla manifestazione cagliaritana sul fronte del turismo e del riconoscimento internazionale.

Intanto il Comune di Cagliari ha pensato bene, visto il movimento turistico innescato da Expo 2015, di intensificare la pubblicità della Processione anche su aerei, treni, stazioni ed aeroporti oltre che nelle pubblicazioni dedicate ai passeggeri sistemate nelle sacche del proprio sedile.

Ma se il Comune di Cagliari si batte per un'affermazione ad un livello più alto della Processione di Sant'Efisio, la passione del territorio rimane immutata: la «striscia» su cui si svolge la secolare professione di fede, rimane pregna della passione e della devozione, di chi vede il Santo come il proprio patrono: da Cagliari a Nora, luogo del martirio, passando per Capoterra, Sarroch, Villa San Pietro e Pula, è tutto un esternare la propria fede, forse in maniera, qualche volta, tradizionale, ma sempre forte ed appassionata. Anche i numeri che seguono la Processione diventano importanti: vi sono, a rendere onore, i rappresentanti di novantaquattro comuni, coi loro gonfaloni, 2.750 devoti a piedi, altri 450, divisi nei vari gruppi, con 280 cavalli, e molti altre espressione folkloristiche e popolari. Una fila lunghissima che rassomiglia, ed in questo v'è, forse, una comune discendenza, alla Settimana Santa di Siviglia. Forse.

La processione, come accade per questi fenomeni popolari, rappresenta tante cose insieme, la fede, forte e profonda, ma anche la gioia per l'arrivo della primavera, della bella stagione, quando tutto diventa più gradevole, quando si può uscire anche la sera. E quando anche stare dietro ad una processione faticosa, è una gioiosa partecipazione alla vita ed alla tradizione del proprio territorio.

Commenta l'articolo (0)

Per commentare l'articolo devi effettuare l'accesso