Un tesoro da conservare: quello di Sant'Efisio

Nel corso dei secoli sono molteplici le testimonianze, gli oggetti sacri, artistici e manufatti di artigianato realizzati per o donati a sant'Efisio martire. L'Arciconfraternita del Gonfalone li custodisce, li mette in mostra e si preoccupa del loro adeguato mantenimento nel tempo.

Il tesoro di sant'Efisio è una imponente esposizione di opere, alcune delle quali, purtroppo, abbisognose di restauro. L'Arciconfraternita del Gonfalone è impegnata soprattutto nel rimettere in "linea" di conservazione ed esposizione, le tante espressioni della fede e anche dell'artigianato, che hanno subito l'offesa del tempo. E non poteva essere diversamente se i secoli della venerazione di sant'Efisio si sommano ai secoli, se la devozione è sempre più prorompente.

Se ne è interessata in passato anche la stampa, mettendo in risalto come sia necessario mettere nelle mani esperte «il bellissimo Cristo di marmo bianco in croce, il candelabro con l'ersia, dal quale si innalzano rami stilizzati, la scultura del XVII secolo di ambito napoletano raffigurante l'Ecce Homo». L'elenco continua con copri ostensorio, reliquiari, quello con il simbolo dell'Ordine francescano che raccoglie, secondo la grande fede, resti importanti dei principi della Chiesa, di sicuro non "certificati": la credenza popolare attribuisce lo stesso grandi poteri e degni di raccoglimento.

Il compito della Confraternita è molto arduo e importante, l'evitare cioè che le tante opere d'arte che si sono accumulate e che costituiscono il "Tesoro di Sant'Efisio", siano sottoposte a manutenzioni straordinarie, più costose e dall'esito meno certo.

Commenta l'articolo (0)

Per commentare l'articolo devi effettuare l'accesso