Le Launeddas, lo strumento musicale tipico della Processione

La processione, la devozione, la tantissima gente, il simulacro di sant'Efisio, i cavalieri del Campidano. E le launeddas. Eccoli, insieme a pochi altri, gli elementi caratteristici della processione del santo Patrono, quella che richiama da secoli, una marea di gente, dall'intera Sardegna. E se i primi sono elementi comuni ad altre manifestazioni popolari e di fede, le launeddas, strumento suonato da uomini e donne, è invece davvero singolare, particolare. Unico.

La processione, la devozione, la tantissima gente, il simulacro di sant'Efisio, i cavalieri del Campidano. E le launeddas. Eccoli, insieme a pochi altri, gli elementi caratteristici della processione del santo Patrono, quella che richiama da secoli, una marea di gente, dall'intera Sardegna. E se i primi sono elementi comuni ad altre manifestazioni popolari e di fede, le launeddas, strumento suonato da uomini e donne, è invece davvero singolare, particolare. Unico.

Fa parte della tradizione sarda? È dire poco! Di simili ne sono stati trovati in Australia, lontanissimo, che denotano evoluzioni musicali autonome. Nel Mediterraneo, dove la Sardegna è immersa culturalmente, sono sconosciute, anche se qualche aria, qualche melodia è possibile ricondurla ai paesi arabi. Però le launeddas sono concettualmente simili più ad una cornamusa scozzese che ad altrui strumenti a fiato. E dire che sembrano delle canne semplicissime ma che esprimono una evoluzione culturale ma anche tecnologica senza eguali.

Ma è il modo di suonare che divide nettamente le launeddas da qualsiasi altro strumento, perché il suono emesso non smette mai, una melodia «circolare», come viene detto dagli esperti. Ed esperti devono essere anche i suonatori, i quali sono costretti a crearsi una riserva d'aria tra le guance anche quando sono in «espirazione», quando soffiano, per capirci. Quella riserva è l'equivalente della sacca della cornamusa. Insomma, occorre una tecnica respiratoria sofisticata, da studiare, che non tutti sono capaci di esprimere compiutamente.

La nenia che accompagna il simulacro del Santo nella lunga processione, a proposito pare sia la più lunga del Mondo, superiore di gran lunga a quelle interminabili di Siviglia e della sua «Semana Santa», è davvero incessante, densa di riferimenti: le variazioni musicali poco frequenti, con un suono che concilia la concentrazione, la preghiera ed il raccoglimento. Quando la si sente per la prima volta, sembra molto più monotona di quello che in realtà è: è solo l'abitudine all'ascolto permette di fare l'orecchio alle variazione di toni, che vanno dietro ai canti. E viceversa.

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